Quell’antico ponte tra la Sicilia orientale e la Sicilia occidentale: CENTURIPE.

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Acquarello a guazzo di Jean Pierre Louis Hoüel, dipinto durante il suo secondo viaggio in Sicilia (1776-79), Museo dell’Ermitage, San Pietroburgo.

Sulle pendici occidentali dell’Etna si staglia una piccola cittadina di nome Centuripe (EN), l’antica Kentoripa ricordata da Tucidide (VI, 94, 3: Sikelikon Polisma). Oggetto di scavi archeologici agli inizi del secolo scorso da parte di Paolo Orsi, rivelò un tesoro di vasi e terracotte (figure femminili in varie pose, divinità che con movimenti armonici si allacciano un sandalo, gruppi di Pan in morbidi ed audaci amplessi, tutto secondo il più estroverso gusto ellenistico), oggi conservate presso il Museo archeologico di Siracusa. Ma la cittadina ebbe anche ottimi rapporti con Roma, dato che Centuripe si presentava come un importante snodo fra Catania e Termini Imerese-Palermo, che i Romani certo non si fecero sfuggire. Della loro presenza vi sono i resti di un Foro e di una villa patrizia, la Casa degli Augustali, oltre a grandi statue custodite sempre al Museo di Siracusa.
Fra gli edifici di carattere civile, testimonianze di una forte presenza di famiglie di rango senatoriale, vi è la Dogana, impianto funerario in mattoni e pietre, di cui ci rimane la parte superiore e i disegni del pittore Jean Pierre Louis Hoüel. Il nome, documentato a partire dal ‘700, indica il probabile utilizzo che se ne faceva come casello del dazio e quindi attesta ancora una volta l’importanza strategica di Centuripe nel collegamento tra la Sicilia orientale e quella occidentale.

Da visitare anche il Museo archeologico di Centuripe e le numerose testimonianze della presenza romana presso la città moderna: contrada Bagni, con resti di un edificio termale, e Paportello, con ruderi delle arcate di un ponte.

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